Ramayana 1 – Tra Danza e Teatro

Dei e Demoni d’Oriente nel Ramayana

Tutto il Mondo conosce Il Lago Dei Cigni, Cenerentola, Giselle, ma chi ha sentito parlare del Ramayana?

Cosa può avere in comune la Danza Classica con la Danza d’Oriente? 

Innanzitutto le opere letterarie classiche, fonte d’ispirazione inesorabile per i grandi balletti, divenuti repertorio fisso per le prestigiose Compagnie di Danza. Ogni cultura, avrà le sue opere classiche, quindi, ma il concetto non cambia. Dalle parole dei grandi scrittori, nascono le Danze, così come le pitture e da anni, anche i film.

Un connubio d’Arti, oltre il tempo e le tipologie di Arti stesse. Un sodalizio artistico che attraversa i tempi. Una cordata di artisti che vede concretizzarsi quello stesso poema, quella stessa trama, nelle forme più disparate quali balletti, quadri, musiche e molto altro ancora.

Andiamo dunque ad esplorare uno dei Grandi Classici dell’Oriente, che possiamo definire uno dei corrispettivi dei Grandi Classici dell’Occidente. Sono sicura che molte ballerine e coreografi tra noi, potranno trovare nuovi spunti in questa avvincente opera, tra Dei, Demoni e Amore!

 

Cos’è il Ramayana

 

In questo ciclo dedicato al Ramayana facciamo insieme un viaggio a Giava, Indonesia, tra antichi templi, musica, danza, teatro, costumi e maschere. Scopriamo cosa racconta e quali sono le sue origini, così come dove viene rappresentata questa splendida opera.

Il poema epico Ramayana nasce in India, dall’abile penna dello scrittore Valmiki, tra il I e II secolo. La stessa parola Ramayana, che vuol dire Cammino di Rama, ci indica cosa racconterà l’opera.

Una camminata di Rama nella foresta? Un pellegrinaggio? Niente di tutto questo. É un percorso fatto di Dignità, di Giustizia, di principi forti.

Rama rinuncia al suo regno perché il Potere non vale la Dignità, così come quest’ultima non vale l’Amore.

Credo che, se tutti conoscessero il Ramayana e seguissero i suoi insegnamenti preziosi, si vivrebbe tutti un po’ più felici. Quale modo per farlo conoscere al pubblico, per arrivare direttamente al cuore, se non trafiggendolo di emozioni?

Danziamo il Ramayana!!!

 

La Danza

 

 

Nell’isola di Giava c’è un grandissimo tempio induista composto da torri alte 47 metri, piene di figure e decorazioni in rilievo. Immaginatelo illuminato nella notte. È il Prambanan.

In questo magnifico scenario, tutti i giorni, da 40 anni, la Compagnia di Danza Purawisata Ramayana Ballet, rappresentata la danza del Ramayana.

L’opera è composta da tantissime scene. Non ci sono dialoghi ma coreografie, impreziosite da movimenti caratteristici delle mani e il design particolare delle maschere, che ci raccontano la storia. Si tratta di una Danza Teatrale, come originariamente lo era la Danza Classica, definita tale poiché racconta una storia.

Le maschere spesso sono parziali, a metà viso, lasciando scoperti gli occhi truccatissimi, in modo da esprimere le emozioni più intense. I costumi tradizionali danzano con i corpi dei ballerini accompagnando i loro movimenti, diventando scenografia.

La Danza Ramayana segue la Wayang Wong o Wayang Orang, una danza tradizionale tipica Giavanese. Wayang significa Ombra ed Orang sta per Uomo. Ad Est di Giava, tradizionalmente, il Ramayana viene anche rappresentato con delle marionette di pelle sottile. Esse sono finemente intagliate e fatte scorrere dietro uno schermo retro illuminato, in modo da formare le ombre. Sono le Wayang Kulit, le Ombre di Pelle.

La danza Ramayana ci racconta, attraverso i passi della Danza Wayang Orang, questa splendida storia.

 

Le Danze Balinesi ispirate al Ramayana

Il Regno di Giava, in epoche differenti, è stato Buddista, Induista e oggi, in qualità di Repubblica Laica, è di maggioranza Musulmana. La Danza Ramayana viene principalmente rappresentata a Giava, poichè legata alla tradizione induista, parte integrante della storia giavanese.

Bali è l’unica isola dell’Indonesia a maggioranza Induista, ma l’unica danza rappresentata nell’Isola degli Dei, ispirata al poema epico Ramayana, è la Kecak Dance o Danza delle Scimmie. 

 

La musica

La Kecak Dance prende il suo nome onomatopeico, dal suono del battito delle mani e delle voci, tipici di questa danza. Gli uomini, che rappresentano l’Esercito delle Scimmie, si riuniscono seduti in vari cerchi concentrici. Accompagnati dalla musica ritmica del Gamelan e dal suono delle voci, battono le mani creando un mantra suggestivo. L’effetto teatrale e ritmico è impressionante, nessuno può rimanerne indifferente.

Nella Danza Ramayana, la musica tradizionale del Gamelan è accompagnata da canzoni in Giavanese, dette Sinden, che narrano la storia, come un Coro Greco. La musica cresce di intensità nelle situazioni più drammatiche, come durante i combattimenti.

 

La storia

La trama

Il poema racconta del principe Indiano Rama che, per riavere la sua sposa Sita, rapita dal Re di Sri Lanka, Ravana, gli dichiara guerra.

Quando Rama sconfigge Ravana, non si impossessa del suo regno, ma lo cede al fratello di Ravana, Vibhishana.

Questa saggia azione scongiura i problemi che possono derivare dal governare un paese del quale non si conoscono le tradizioni, causando malcontento, divisioni e guerre civili.

 

Ramayana in Italia                                                                                                                                

Sorpresa! L’italiano Gaspare Gorresio nel 1843, è stato il primo a tradurre l’opera in una lingua occidentale. Gorresio, nato a Bagnasco nel 1808, era docente di Sanscrito e Letteratura Indo-Germanica, all’Università di Torino.

Gorresio tradusse l’opera per la prima volta in Italiano. Pubblicò la sua prima edizione del Ramayana in Francia, nel 1843, dopo aver studiato per molti anni con un grande esperto di Sanscrito, il francese Eugène Bourmouf. Insieme al poema tradotto, pubblicò anche l’originale in Sanscrito, scegliendo la Versione Gauda, quella più antica e bella.

Dalla sua prima pubblicazione, ogni anno seguì un volume tradotto, con il volume in Sanscrito allegato, per un totale di 12 volumi. Gorresio dedicò 24 anni della sua vita a questo progetto, con la sua ultima pubblicazione nel 1867.

 

I luoghi 

Il poema Ramayana è ambientato tra India e Sri Lanka. Uttar Pradesh in India, con capitale Ayodhya, viene identificato come il Regno del padre di Rama.

 

Colonizzazione e Guerra Civile

Gli Inglesi hanno colonizzato l’India nel XIX secolo, ovvero nel 1800.

500.000 Tamil, originari dell’India meridionale, vengono deportati nell’isola di Sri Lanka, per coltivare le piantagioni degli Inglesi.

I Tamil non riescono ad integrarsi con la popolazione. Vivono isolati, privi di ogni diritto.

Nel 1976, nasce il movimento armato delle Tigri Tamil e nel 1983 scoppia una guerra civile tra Tamil e Cingalesi. Conflitto che dura, con varie interruzioni, fino al 2009 con la sconfitta dei Tamil. Un vero massacro. Le conseguenze di questa guerra sono disastrose per la popolazione civile di entrambe le fazioni.

Nel XX secolo, Gandhi vince la sua Rivoluzione Pacifica, contro la Colonizzazione Britannica.

I civili di etnia Tamil sono tutt’ora  perseguitati e i bambini soldato, usati dai Tamil, sono un orrore.

I fatti narrati nel poema, sembrano quasi un avvertimento verso gli errori del futuro.

Rama ci insegna che il Nemico si annienta, solo se ha infranto i Principi che regolano la vita e mai, per interessi secondari. Non ci si impossessa del regno sconfitto, ma lo si riconsegna intatto a chi ha rispettato la Dignità. Ci dice qualcosa su, come attualmente, tutto ciò viene invece infranto, nei nostri tempi moderni.

 

Nella prossima puntata

Tutti i personaggi del Ramayana, e le loro azioni, sono correlati in modo magistrale per raggiungere il fine dell’autore, ovvero farci capire la morale di ogni singolo episodio narrato nell’opera.

Spesso si ha una visione quasi cinematografica della narrazione in quanto, i personaggi, agiscono contemporaneamente in luoghi diversi. La Mitologia Induista ha una grande influenza sui personaggi.

Scopriremo nel prossimo articolo, il Principe Rama, incarnazione del Dio Vishnu. Hanuman, il guerriero dell’Esercito delle Scimmie, l’avatar del Dio Shiva. Ravana, il Re dalle Dieci Teste, lui stesso un Dio.

La presenza e l’interferenza di Dei e Demoni è costante. Alla prossima puntata!

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