Ramayana 5 – L’esilio e le avventure di Rama

Nella scorsa puntata abbiamo sognato con il matrimonio di Rama e Sita, e abbiamo sofferto per la malefica trama di Manthara. In questa puntata vi racconteremo l’esilio e le tragiche conseguenze del piano di Manthara.

 

Il dolore di un Re

La notte prima dell’incoronazione, Dasharatha andò da Kaikeyi per condividere con lei la sua gioia per l’imminente incoronazione. Kaikeyi non era nei suoi alloggi. Dasharatha la trovò nella sua Stanza della Rabbia, sdraiata sul pavimento con i capelli sciolti e priva degli ornamenti. 

Kaikeyi Anger - Ramayana - LaDibi Online Dance Academy Magazine

Dasharatha le prese delicatamente la testa e con voce carezzevole le chiese: “Cosa ti succede?”Ma Kaikeyi si alzò bruscamente e piena di rabbia gli disse: “Mi avete promesso due desideri. Ora vogliate che mi siano concessi. Lasciate che Bharata sia incoronato come Re e non Rama. Rama dovrebbe essere esiliato dal regno per quattordici anni“. Dasharatha non poteva credere a quello che aveva appena sentito e, sopraffatto dall’emozione, svenne.

Quando il Re rinvenne, cominciò a gridare fuori di sé: “Cosa vi è successo? Che cosa vi ha fatto Rama? Chiedetemi tutto ma non questo“. Dritta in piedi Kaikeyi rimase ferma sulle sue richieste. Dasharatha perse i sensi e rimase svenuto sul pavimento per il resto della notte.

Dasharatha King - LaDibi Online Dance Magazine

La mattina dopo, Sumantra, il ministro, informò Dasharatha che tutto era pronto per l’incoronazione ma Il Re, non era in condizioni di parlare. Kaikeyi chiese a Sumantra di chiamare immediatamente Rama.

 

Rama accetta l’esilio

Quando Rama arrivò, trovò Dasharatha in uno stato terribile, il Re piangeva in modo incontrollato e tra i singhiozzi pronunciava il suo nome. Rama, allarmato, guardò Kaikeyi con sorpresa: “Ho fatto qualche cosa di male? Non ho mai visto mio padre in questo stato“.

“Ho qualcosa di sgradevole da dirti, Rama. Tempo fa, vostro padre mi aveva offerto due desideri. Ora gli ho chiesto di esaudirli“. Kaikeyi mise al corrente Rama.

“È tutto qui? Che i vostri desideri siano garantiti, sia la richiesta per Bharata che il mio esilio. Oggi stesso partirò per la foresta“. Rama disse con un sorriso. Fece le sue preghiere per il suo reverito padre, Dasharatha, e per Kaikeyi e lasciò la stanza. Dasharatha era sotto shock e chiese ai suoi attendenti di spostarlo nell’appartamento della regina Kaushalya.

Il Re aspettava la morte per alleviare il suo dolore

La notizia dell’esilio di Rama si era sparsa come il fuoco. Lakshmana, il fratello preferito di Rama, era furioso della decisione di suo padre. Rama rispose semplicemente a Laksmana: “E’ meglio sacrificare i vostri principi per questo piccolo regno?”Gli occhi di Lakshmana si riempirono di lacrime e con voce rotta disse: “Se dovete andare nella foresta, prendetemi con voi.” Rama acconsentì.

Ramayana - Sita Rama - LaDibi Online Dance Magazine

Rama chiamò Sita e le chiese di rimanere ad Ayodhya, “Occupati di mia madre, Kausalya, in mia assenza”Sita lo pregò di ascoltarla: “Abbi pietà di me. La posizione di una moglie è sempre al fianco di suo marito, non lasciarmi qui, morirei senza di te “. Rama, infine permise a Sita di seguirlo.

Urmila, moglie di Lakshmana, desiderava anche lei di seguire il marito nella foresta, ma Lakshmana le spiegò che lo scopo della sua vita era quello di proteggere Rama e Sita. “Se mi accompagnate, Urmila”, disse Lakshmana, “non potrei svolgere le mie mansioni. Vi prego di prendervi cura dei membri della mia famiglia“.  Così, Urmila rimase ad Ayodhya, su richiesta di Lakshmana.

 

L’esilio di Rama

La sera stessa, Rama, Sita e Lakshmana lasciarono Ayodhya su un carro guidato dal ministro Sumantra. Tutti loro erano vestiti come dei mendicanti, ma furono inseguiti dalla popolazione, che li aveva riconosciuti, e gridava il nome di Rama. Al tramonto raggiunsero il fiume Tamasa, o Tamsa, un affluente del Gange.

La mattina dopo, molto presto, Rama si svegliò e disse a Sumantra: “La gente di Ayodhya ci ama molto, ma dobbiamo continuare da soli il nostro viaggio. Devo condurre la vita di un eremita come ho promesso. Continuiamo il nostro viaggio prima che gli altri si sveglino“.

Rama Family - LaDibi Online Dance Magazine

Così, Rama, Lakshmana e Sita, guidati da Sumantra, continuarono il loro viaggio da soli. Quando, dopo aver viaggiato per un intero giorno, raggiunsero le rive del Gange, decisero di passare la notte sotto un albero vicino ad un villaggio di cacciatori. Il capo del villaggio, di nome Guha, venne per offrire loro tutte le comodità della sua casa. Ma Rama rispose: “Grazie Guha, apprezzo la vostra offerta fatta da un buon amico come voi, ma accettando la vostra ospitalità, infrangerei la mia promessa. Ci permetta, per favore, di dormire qui, come degli eremiti“.

La mattina successiva i tre salutarono Sumantra e Guha e, saliti su una barca, attraversarono il fiume Gange. Rama, prima di lasciare Sumantra, si raccomandò: “Ritorna ad Ayodhya e consola mio padre”. Durante il tempo, servito a Sumantra per ritornare ad Ayodhya, Dasharatha morì dal dolore, gridando fino al suo ultimo respiro: “Rama, Rama, Rama!”.

 

Il Principe Bharata e il messaggero

Vashistha mandò un messaggero al Principe Bharata chiedendogli di tornare subito ad Ayodhya, senza rivelargli i particolari. Bharata immediatamente ritornò, con il fratello Shatrughna. Appena arrivato alla capitale, si rese conto che era successo qualcosa di terribile. La città era stranamente silenziosa. Bharata corse subito da sua madre, Kaikeyi, e la trovò pallida. Bharata le chiese impaziente, “Dove è mio padre?”.

Alla notizia della morte del padre e di quello che era successo fino all’esilio di Rama, Bharata rimase sconvolto. Non poteva credere che sua madre fosse la causa di tutto questo.

Rama Bharata - LaDibi Online Dance Magazine

Kaikeyi provò a far capire al figlio che l’aveva fatto per lui. La reazione di Bharata fu di repulsione nei confronti della madre e disse, “Non sapete quanto amo Rama? Questo regno non vale niente senza di lui. Mi vergogno di voi, madre, siete senza cuore. Avete ucciso mio padre e bandito il mio caro fratello. Non voglio più avere niente a che fare con voi, finchè avrò vita.“

Detto questo, Bharata andò nell’appartamento di Kaushalya. Kaikeyi si rese conto, solo in quel momento, dell’errore irrimediabile che aveva commesso. Kaushalya ricevette Bharata con amore ed affetto poi gli disse: “Bharata, il regno vi sta aspettando. Nessuno si opporrà per l’ascesa al trono. Ora che vostro padre è morto, mi piacerebbe andare nella foresta e vivere con Rama“.

Bharata non riuscì più a contenere le lacrime e promise a Kaushalya di riportare Rama ad Ayodhya prima possibile. Bharata sapeva che il regno apparteneva a Rama.

 

 

Con questi grandi princìpi, vi saluto. Trovate la scorsa puntata qui. Ci rivediamo alla prossima puntata, con la devozione di Bharata per Rama e il demone innamorata di Rama che in risposta la sfregia, causando la furia di Ravana, fratello del demone.

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