The Salimpours | Suhaila, la Bruce Lee della Belly Dance e Isabella 4.4

(4 di 4) Da Suhaila a sua figlia Isabella. La nuova generazione di Salimpour.

Puntata 1 – The Salimpours | Le origini 1.4

Puntata 2 – The Salimpours | Da Jamila a Suhaila 2.4

Puntata 3 – The Salimpours | La nascita di un Impero 3.4

Puntata 4 – The Salimpours | Suhaila, la Bruce Lee della Belly Dance e Isabella 4.4

Abbiamo ripercorso il secolo scorso sulle tracce della famiglia Salimpour per capire come si sono poi diffuse la Belly Dance e la Tribal Fusion. A fine secolo scorso, a ridosso del 2000, Suhaila lancia la certificazione “Suhaila Salimpour Format”, frutto degli anni precedenti trascorsi nell’insegnamento. Si tratta di una grande novità che ha contribuito allo sviluppo del business di famiglia. Un programma strutturato con il prezioso aiuto del marito di Suhaila, Andre, che ha fatto riferimento al sistema delle cinture nelle arti marziali, visto che lui aveva all’epoca una cintura nera di secondo grado. Un programma per la formazione, suddiviso in 5 livelli, con l’obiettivo di formare ballerine professioniste e insegnanti. Come la definì il marito stesso, Suhaila era “La Bruce Lee della Belly Dance”.

Quasi una decina di anni dopo, Suhaila propone anche la certificazione “Jamila Salimpour”. Forse avremo poi anche la certificazione “Isabella”?

Ma chi è Isabella?

Dal matrimonio di Suhaila, nel ’98 nasce Isabella Antoinette Khoury. Con un patrimonio genetico mica da ridere: alla famiglia materna si aggiungono i nonni paterni: Antoinette Awayshak, nota per esser stata tra le pioniere e negli stessi ambienti di Jamila, (Fez, Greek Village), e Najeeb Khoury musicista e dottore. La piccola Isabella nasce quindi con due nonni musicisti, due nonne ballerine, mamma ballerina, papà dottore ed ex atleta d’arti marziali. Direi, ottime fondamenta.

La piccola Isabella segue le orme della madre e anche lei a due anni circa, fa i suoi primi passi sul palco, accanto a Suhaila. Quindi, nel giro di pochi anni di età, ha già condiviso tappe importanti internazionali, seguendo la madre in tour. Una sorta di “debutto in società” in quarta.  Isabella studia diversi stili di danza, e ancora adolescente, continua a danzare su palchi prestigiosi e per compagnie importanti come le Belly Dance Superstars e Bal Anat, riavviata nel ‘99 da Suhaila, nonché in grandi produzioni teatrali. Insomma, non ancora adulta, ha già fatto tutte le date che ogni ballerina spera almeno di poter vedere dal pubblico o online.

Ma analizziamo la Case History The Salimpours, tralasciandone l’aspetto economico.

Al momento, non ci resta che aspettare il manifestarsi dell’apporto dell’ultima generazione in atto, con Isabella, al concept di danza Salimpour, in termini artistici.

Come contribuirà Isabella allo stile di famiglia e cosa aggiungerà agli spettacoli di quella che potenzialmente diverrà, presto o tardi, la sua compagnia? Aggiungerà il canto? La recitazione?

E come, il suo approccio alla vita, verrà influito dalle esperienze di famiglia e viceversa, come queste, influiranno sulla sua professione? Tornerà sui passi della nonna materna e sarà la nuova Liz Taylor della Belly Dance stabilendo il nuovo record di famiglia per numeri di matrimonio? O sposerà subito il vero amore come sua mamma e diverrà la nuova Bruce Lee di famiglia? O si distaccherà ancora dal percorso emotivo familiare, rimanendo single a vita? Quest’ultima la vedo molto difficile perché anche Isabella, come la mamma e la nonna, è davvero molto, molto bella e altrettanto brava.

Cosa avverrà quando la leadership del business di famiglia passerà a lei completamente?

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Da quel che mi sembra di percepire, i passaggi di leadership, sono molto graduali e la continuità nelle collaborazioni tra Jamila, Suhaila e Isabella mi fa sperare in una coesa e strutturata strategia. Ottimo per preservare la continuità di quest’arte e dell’impresa nel tempo.

Ora, tutti i business hanno alti e bassi, ma credo che questo allegro trio sia molto motivato e capace, nella gestione delle crisi interne naturali e nel rinnovarsi nel tempo. Quindi credo che abbia ottime prospettive di continuità nelle generazioni. Tuttavia, siccome con Jamila si sono create le basi, consolidate, rinnovate poi dalla figlia Suhaila, ora, a rigor di logica, toccherebbe alla rivoluzione. Un ritorno alle origini o una disfatta per risorgere. Da non sottovalutare dal punto di vista artistico, che al momento non v’è traccia, inteso da testimonianze pubbliche come interviste e simili, di sofferenza nella vita di Isabella. Sofferenza che, ahimè,spesso è il motore dell’espressione e della creatività artistica dell’essere umano.

Isabella Cara, qualunque cosa farai, spero che tu sia felice e che abbia una vita piena. Mi auguro che tu non debba soffrire le pene dei tuoi predecessori e che tu possa trovare il tuo modo di esser forte e proseguire ciò che hai trovato al tuo arrivo, se è ciò che ti rende felice.   

Jamila, Suhaila, che dire? Un semplice grazie non basta, ma è ciò che posso offrirvi con questa breve ricerca in vostro onore, nella speranza di contribuire, nel mio piccolo, all’educazione di chi si avvicina a questa magnifica arte.

Lettrici, lettori, spero di potervi dare ulteriori aggiornamenti interessanti, tra qualche anno… Nel frattempo, buona pratica!

LaDibi